domenica 1 aprile 2007

British Beagle

Metti che una mattina ti svegli. Ti fa male la schiena e sei stanco: hai dormito per 30 minuti, per di più steso su un pezzo di legno. É freddo, e molto umido. La testa ti gira. Poi ti accorgi che in realtà non è la testa a girarti, ma tutto ciò che c’è intorno. É buio pesto. Sono le 3.00 del mattino. Maccheccavolo, ma non me ne potevo restare tranquillo? Ti accorgi di non avere il pigiama, eppur sei vestito pesantemente. Cerchi di alzarti, perdi l’equilibrio, ricadi sulla tavola, ti rialzi e fai presa con la mano ad una maniglia. Prendi la caffettiera, la apri, la riempi di acqua e di caffé. La piazzi sul fornelletto, la blocchi e accendi il fuoco. Ti strofini le mani e aspetti. Guardi fuori. E lo vedi. E lui è lì che ti guarda. C’è sempre stato. Ti giri verso poppa, guardi fuori e vedi il tuo amico seduto che guarda avanti. É rannicchiato. Deve avere un gran freddo. Le spalle ricurve, le gambe serrate, il collo praticamente inesistente. Coperto quasi da non riconoscerlo. Ma tu sai che lui ti ha condotto fin qua. É ora di dargli il cambio. Lo scoglio è ancora a 200 miglia. Tra un paio d’ore dovrebbe iniziare ad albeggiare. Un buon caffé caldo. É quello che ci vuole. Fa freddo. Dentro e fuori. Passerà ancora molta acqua sotto questa prua. Il vento è stabile. Filiamo a 5 nodi. Aspettaci, scoglio. Stiamo arrivando. Aspettaci, vita.

3 commenti:

diego ha detto...

da che mondo è mondo il blogger si esprime con le sue migliori possibilità alla daomenica, possibilmente in post-sbornia. Davvero bello questo post... dunque quando mi porti in barca mio capitano?!?

Anonimo ha detto...

bel post. avrei voluto continuare a leggere....anzi a vivere la storia.
speriamo di riuscirci presto.

a.

Anonimo ha detto...

ci aspettiamo un seguito!
almeno un altro blog.... dai su loaded,non farci aspettare a lungo!
a.