sabato 1 marzo 2008

Bahrain

Più viaggio e più mi rendo conto che quello che mi aspetto non è mai quello che trovo. Probabilmente il mio approccio al nuovo è intrinsicamente legato al mio immaginario che possedevo da bamibino, quando lo sconosciuto signicava lo strambo, il diverso, il bizzarro, lo stucchevole, l'ammirevole. Vale a dire pensare che il mio mondo, le mie esigenze, le mie emozioni, le mie aspirazioni, i miei sogni erano i miei e di nessun altro, non esisteva proprio qualcuno che fosse, in definitiva, come me.
Ed è così che quando viaggi non vedi l'ora di raccontare ai tuoi amici le cose strane che hai visto.
Il Bahrain non e' come me lo immaginavo, appunto, e quindi lo trovo un luogo dove le persone hanno le stesse esigenze che in qualsiasi altra parte del mondo. E io scopro che potrebbero mandarmi nel luogo piu' remoto del pianeta, e io riuscirei tranquillamente ad integrarmi, a trovare i miei spazi, a interagire con tutti. Mi sorprende la mia capacita' di adattamento. Ecco, forse, viaggiando, la capacita' di adattamento e' la vera, ammirevole, sorpresa.


4 commenti:

Anonimo ha detto...

....la capacita' di adattamento e' la sorpresa.
Concordo. E non solo.

Per me la sorpresa e' il rendersi conto che le certezze di cui ti sei fino oggi circondato perdono il loro significato, gli schemi si modificano e nuove regole entrano il gioco. Quanto piu' velocemente si riesce a liberarsi delle vecchie certezze, a distruggere il muro delle difese prestabilite, tanto piu' appieno si riesce a godere del nuovo, della novita', dell'inconsueto.

Che tu possa sempre essere curioso.

.loaded. ha detto...

Verovero!
Cambiando ambiente entrano in gioco regole nuove e realizzi che le certezze cui eri legato perdono di significato (o almeno non sono cosi' "certezze" come credevi).
Bravo Mrcharged!

Anonimo ha detto...

Essere cittadini del mondo.
Difficile esserlo se si rimane stanziali.
Sante parole
Silvia

Anonimo ha detto...

Good for people to know.