lunedì 16 luglio 2007

Caffè

«Ciao»
«Ciao»
«Allora te ne vai?»
«Sì. Vado via»
«Ma tornerai?»
«No, non credo»
«Perché no?»
«Non posso spiegarti...»
«Perché non puoi?»
«Perché non posso»
«...»
«...»
«Solo che non capisco... quelle lunghe telefonate...»
«Eh»
«A che sono servite? Guarda che bastava molto meno per raggiungere lo scopo...»
«Sì, ma non ti avrei conosciuto così come ti ho conosciuto»
«Ah. Dal mio punto di vista è stata la mia rovina, allora...»
«...»
«E ti porti via anche il caffé?»
«Sì. Anche il caffé»
«Mi dispiace, sai, in fondo stavo bene con te»
«Lo so»
«...»
«Lo so ma devo andare»
«Perché dici che te ne devi andare?»
«Perché devi sempre cercare un perché a tutto?»
«Lo sai, sono fatta così. É solo che in questo caso non trovo nessun perché...»
«Pace»
«Ma vorrei capire»
«No. Non c’è niente da capire»
«Allora te ne vai...»
«Sì»
«Resterai solo un ricordo...»
«Forse»
«Sì. Di te mi resterà allora solo un ricordo. E una sensazione»
«Che sensazione?»
«Non saprei dire di preciso...»
«Uhm»
«É una sensazione un po’ dolce e un po’ amara»
«In che senso?»
«Dolce perché in fondo provavo una sensazione di benessere. Una consapevolezza di me diversa, più intensa e forse più genuina»
«E amaro perché?»
«Amaro perché il dolce è in questo modo disperso, non utilizzato. Come raccontare una poesia ad un albero, come accarezzare l’acqua... l’albero e l’acqua non godono delle tue attenzioni....il tuo frutto d’amore non viene colto, ma lasciato alle intemperie. Alla fine appassisce. Ed è un peccato...»
«Sì, un peccato»
«Dimmi una cosa, forse tu la sai...»
«Cosa»
«Ma secondo te abbiamo dei bonus?»
«Cosa intendi dire?»
«Quante poesie posso raccontare all’albero, quante carezze posso fare all’acqua, prima che qualcuno le colga? C’è un limite massimo? Che so, posso fare solo 14 carezze e dire 26 poesie, dopodichè basta. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Fine della storia. Se nessuno coglie le finite poesie che ci sono in te, allora ti saluto. É così? Oppure possiamo continuare a sperare?»
«Questo io non lo so. Questo non lo sa nessuno»
«Ah. Non lo sai»
«No, nessuno lo sa»
«...»
«...»
«Allora te ne vai...»
«Sì»
«E ti porti via anche il caffé?»
«Sì. Anche il caffé»
«Allora ciao...»
«Addio»