martedì 12 agosto 2008

Bukowski powieść

Il matrimonio di Fabio e' andato alla grande. Occasioni come questa hanno del surreale: ti trovi in luoghi sperduti che con ogni probabilita' non vedrai mai piu', conosci un sacco di gente nuova ma ritrovi anche persone che non vedevi da tanto tempo e ti sorpredi a rivederli in luoghi cosi' lontani dai soliti.
Il luogo carinissimo, una tranquillissima cittadella sperduta nelle colline del sud della Polonia. Un luogo di riposo con tante case di cura, zona di villeggiatura per anziani, centri massaggi, passeggiate nei boschi. Certo per arrivarci ho dovuto fare un giro dell'oca, prima a Londra e poi con Ryanair fino all'aeroporto di Wroclaw, e poi un'ora di auto a noleggio per pessime stradine di campagna.Come spesso accade la cosa piu' affascinante e' stato il viaggio per raggiungere la destinazione. La cerimonia e' stata celebrata meta' in tedesco e meta' in polacco.
Alle 17.00, appena entrati nel teatro appositamente adibito per la cena noto subito che sui tavoli affianco alle bottiglie di vino ci sono bottiglie trasparenti come il contenuto, e chiaramente non si parla di acqua ma di vodka secca. Era secca, Gesu' se era secca. Ma andava giu' che era un piacere. Pure troppo. Cazzo ha fatto effetto troppo presto. E alla fine vaffanculo mi sono giocato la seconda parte della festa perche' ero ubriaco come un vitello, meno male che almeno sono riuscito a non dare troppo nell'occhio (ergo: non ho sboccato sul vestito della sposa....), ma mi sono riunchiuso nel cesso e mi sono addormentato praticamente abbracciato alla tazza, come nelle migliori tradizioni... E dire che all'inzio facevo il puritano, declinando gentilmente gli inviti alla celebrazione dei giovani autoctoni che, loro si', davvero bevono vodka come se fosse acqua (in effetti la vodka, che pare abbia avuto origine in Polonia, significa "piccola acqua"). Ma poi mi sono detto eccheccazzo, non si puo' continuare cosi', e' il matrimonio di Fabio, che diamine. Ma la piccola acqua e' proprio un peste, sembra che ti ignori ma da un momento all'altro ti prende e non ti molla piu'. Pero' si vede che era acqua di qualita', dal momento che ricordo perfettamente tutto e per di piu' non ho nemmeno avuto il mal di testa il giorno successivo, pensa ero fresco come una rosa. Ricordo, dunque, tutto me stesso seduto su una panchina appena fuori dal luogo delle celebrazioni, orami buio, io con uno sguardo da ebete e che elargivo sorrisi a destra e a manca compiaciuto del semplice fatto di essere al mondo.
Infine il mio divertimento, direi anzi il valore aggiunto della serata, viene sacrificato nel nome del signor Absolut o di chi per lui, ma porca puzzola. Dopo un brusco risveglio, io con tanto di bava alla bocca, ma sempre composto nel mio vestito blu - solo il nodo della cravatta leggermente allentato, io abbracciato alla tazza, dicevo, dopo il risveglio dovuto all'irruzione di gente nella mia personalissima camera da letto, gente che probabilmente aveva scambiato la mia camera da letto in un cesso - ma ti pare?! - ebbene dopo tutto cio' venivo preso di peso e allontanato come un calciatore infortunato che lascia il campo da gioco a sostenuto dal medico e dal massaggiatore, ebbene io lasciavo cosi' il mio campo da gioco tra l'indifferenza generale (per fortuna, aggiungo).
Nello stesso istante, nel grande teatro Gosia lanciava la giarrettiera alle braccia tese verso l'alto dei giovani non sposati che saltavano all'unisono in uno slow-motion mentre la camera riprendeva al ralenty il volto di una donna e le sua urla di gioia e le mani che si avvicinavano l' un l' altra in un applauso rallentato poi all'improvviso gli applausi gli schiamazzi e poi la musica che riprende a suonare e tante grida confuse. Tutto questo me lo sono perso ma me lo posso immaginare.