lunedì 7 maggio 2007

Occhi

Se sei fortunato trovi posto in prima fila. Se sei fortunato. Oppure se sei sfortunato. Dipende dai punti di vista. Per qualcuno è il posto migliore che ci sia su un aereo, tanto spazio per distendere le gambe. Per altri è un via vai di gente che ti fa venire il nervoso. Gente che sosta a un metro da te prima di andare in bagno. Gente con uno strano camice che imbastisce banchetti o bancarelle improvvisate. Gente che si spara tutto il corridoio per arrivare in fondo e chiedere «Scusi a che ora arriviamo?» o altre stupidaggini del genere. Una volta mi sono beccato un passeggero entrato nel bagno con la mano sul ventre con un imbarazzo tale da liberare nell’aere qualche germe con spiccata attività anaerobica (oltre che con particolare attitudine alla diffusione) arrivando fino alle prime file. Al che, rivolgendomi verso il mio temporaneo compagno di viaggio dissi «This oughtta be english food. Italian food would smell much better…». Lui – britishman, of course - mi rispose con un sorriso imbarazzato. Comunque. Volevo dire. Se ti capita di stare in prima fila e vuoi passartela un po’. Prova a concentrarti sulle due hostess. In particolare quando sono costrette a sedersi di fronte a te durante il decollo e durante l’atterraggio. Di solito sono una senior e una junior. L’ultima volta le mie amiche di viaggio si chiamavano Ulrike – la senior - e Ana – la junior. Ana aveva i tratti somatici tipo indiani. Molto giovane, forse 20. Con un rossetto rosso fuoco decisamente fuori luogo. Un po’ sfigata, a dirla tutta, con i collant troppo grandi per lei. Ma per questo simpatica. L’altra – Ulrike – aveva l’aspetto teutonico. Occhi azzurri, bruttina, un po’ antipatica – e certo il suo nome non l’aiutava. Sedute di fronte a me la senior parlava alla junior. Ana ascoltava e annuiva. Guardava fuori e annuiva. Incrociava il mio sguardo e guardava fuori. Ulrike parlava come se si stesse rivolgendo allo specchio. Tu scegline una. Fissala negli occhi. Perchemmai dovresti guardare il quadro con la cornetta del telefono sulla parete alle loro spalle, oppure lo scaldavivande nell’angolo opposto, oppure il tastierino con 5 cifre sulla porta di accesso alla cabina di pilotaggio quando puoi divertirti giocando e guardando diritto negli occhi una persona che con ogni probabilità non rivedrai mai più? Di solito il primo incrocio di sguardi passa più o meno liscio. Ma se tu insisti e i suoi occhi sorprendono ancora una volta i tuoi, allora il gioco ha inizio. Nella maggior parte dei casi l’altra persona cercherà di fissare un punto vicino alla tua testa, in modo da dare l’impressione di accettare la sfida anche se in realtà sta solo guardando il finestrino accanto a te, per dire. Per farti capire «Guarda che ti tengo d’occhio…». Si aspetta naturalmente che tu inizi a dedicarti al libro che tieni stretto tra le mani, oppure che tu cada tra le braccia di Morfeo. E invece. Invece fai un giro dell’abitacolo fissi tre o quattro punti decisamente inutili. Guardi l’orologio con il barometro che passa da 1014 – a terra - a 780 – a diecimila metri - millibar e pensi che 230 millibar di differenza di pressione in 15 minuti non sono male. E poi, come un’ ape sul suo fiore preferito, ritorni a posarti su di lei. E allora lei non può fare altro – morsa dalla curiosità – di vedere se la stai guardando ancora. E tre. Se tu avessi pietà, ora potresti anche smetterla. Se lei fosse davvero fortunata, si spegnerebbe il segnale delle cinture allacciate. E se tu fossi veramente sfigato, la hostess inizierebbe a intrattenere conversazione con il tuo vicino di posto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

deve essere stato un volo ryanair o easyjet. sui voli british airways le hostess hanno molto piu' carisma e sono piu' aggraziate.
Certo che se ti concentri sulle ventenni questi giochi sono quasi scontati, caro loaded.

A.

.loaded. ha detto...

1)Non ho mica scritto che ho fatto il giochetto con la ventenne...

2)Da qualche parte le no-frills dovranno pure prenderli i soldini... ;-)

Anonimo ha detto...

Seduta davanti a me, con un'espressione tra l' incantato e l' assente...
Mi guardava.
Subito intuisco di avere qualcosa che non va... Ma no, la cerniera è chiusa, la camicia è abbottonata bene, non vedo neanche macchie di sugo.
Bene, è tutto a posto.
Ma che vuole questa?
...
Ah, ci sono! :)
Le piaccio!
Sicuramente non riesce a desistere dal guardare il mio fisico asciutto, il pettorale ben delineato, il mio fascino latino..

Giungo alla certezza che ho decisamente qualcosa fuori posto.

E intanto questa senza ritegno continua a guardarmi!
Ma che vuoi?
Ti diverti forse a mettere in imbarazzo il primo morto di sonno che ti si siede davanti in treno alle 7 del mattino?
Allora eccomi.
Non ho nulla da nascondere!
Nulla di cui vergognarmi!
Ho forse una scarpa slacciata?
Uccidimi!
E tu invece sei perfetta?
Ora basta! Mi metto al tuo livello e decido di sfidarti:
Ora ti guardo io, preparati!
Credi che quelle calze stiano bene con quelle scarpe? E che dire della maniera in cui ti sei conciata i capelli?
E poi sempre con quello sguardo fisso su di me, mi sembri...
Sei quasi...
Ommerda, ma sei strabica!

Maud ha detto...

nei lunghi viaggi in aereo tutti i posti sono scomodi. senza eccezione alcuna.
il viaggio più palloso: primo volo intercontinentale in solitaria (mi sentivo come messner sull'everest), perdo la coincidenza a monaco causa neve (a marzo, porca vacca!) e mi trovo costretta a trascorrere un giorno ed una notte in compagnia dell'unico altro sfigato ad aver perso quel malefico volo, un tipo orrendo che voleva convincermi ad andare nella sua casa di miami, questo immediatamente dopo avere parlato al telefono con moglie e figlio. il tipo era pure assai robusto ed ho fatto tutto il viaggio spiattellata contro il finestrino (perchè ovviamente al check in, vedendoci parlare, ci hanno assegnato i posti vicini!).

il viaggio più rilassante: 10 ore dopo una lunga sosta ad amsterdam, sfruttata nel migliore dei modi.

diego ha detto...

Ho decisamente bisogno di un volo intercontinentale. Non ne posso più delle riviste della Ryanair. Però, che rivoluzione abbiamo vissuto...

.loaded. ha detto...

Anonimo: ihihih situazione tipica..

Maud: il tempo migliore in aereo per me è quello che trascorro dormendo... salvo poi svegliarmi con la camicia tutta sbrodolata...:-(

Diego: è davvero una rivoluzione quando il profitti aziendali si conciliano con i principi di uguaglianza... ora spostarsi in aereo è alla portata di tutti. Chiaro che ci sono i pro e i contro, ma in questo caso direi che siamo tutti + felici (eccetto che per la ns compagnia di bandiera...)