giovedì 13 settembre 2007

Ebbene...

Ho deciso. Parto. Sì vado via. No non cambio idea. Parto. No. Non fare quella faccia. Ho detto che lo faccio. E lo faccio. Parto. Un mese. Tra ottobre e novembre. Indocina. ThailandiaLaosCambogiaVietnam, basically. No agencies, just backpacking. Come dici? Il lavoro? L'ho detto tre mesi fa. Alla naturale richiesta di chiarimento, ho risposto con questa mail:


"Ciao,

spero che queste righe che sto per scriverti possano descrivere in una maniera più esauriente - di quanto non possa essere un breve dialogo - la mia scelta di cogliere una opportunità e di saltare su un treno che difficilmente mi passerà vicino in futuro. Mi rendo conto che la mia decisione possa apparire - forse -inopportuna nei modi quanto nei tempi, so bene che questo autunno sarà una stagione calda per i pc della tua società. Tuttavia credo che qualsiasi decisione sia quella giusta, se chi la prende lo fa con coscienza e convinzione. Io non credo di essere un “in-cosciente”, anzi ho sempre pensato di avere un rapporto fin troppo razionale con la realtà e questo talvolta mi ha impedito di seguire i miei desideri fino in fondo. Mantenere la lucidità quel tanto che basta per non lasciarsi andare ad un impulso emotivo a volte può comportare la aprioristica esclusione di una emozione,e questo è tanto più vero quanto più l'educazione ti porta ad agire in quel modo mentre tu tuttavia continui a percepire dentro di te bisogni non soddisfatti e forse anche sistematicamente ignorati. E nemmeno ritengo di non essere sufficiente convinto, se è vero che reputo questo bisogno prioritario rispetto a ciò che comunemente si ritene debba esserlo. La sottile differenza che passa tra quello di cui ho bisogno e quello che voglio evidenzia, in me, una esigenza di pulizia interiore. Amo la seguente frase e la voglio condividere con te,XXX, ora: “Il vero viaggio consiste non nel vedere nuovi luoghi, ma nel vedere con nuovi occhi”. [...]. Certo, può anche darsi che il mio viaggio non mi porti a raggiungere lo scopo. Però credo che valga la pena provare, e lottare per un principio nel quale si crede. Vado per provare con mano e per vedere con i miei occhi che cosa sia la povertà, per capire cosa significhi non avere di che sfamare i propri figli, per scoprire dove si trova la bellezza delle cose. E tornerò con un bagaglio umano senza prezzo.[...]

Con stima,

Loaded"


7 commenti:

Anonimo ha detto...

A proposito di desideri, queste righe sono tratte da un libro che dovresti conoscere...


“….Poi non è che la vita vada come tu la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così…Io non è che volevo essere felice, questo no . Volevo…salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce…”

Sono felice che hai deciso di partire

borguez ha detto...

a me il tuo chiarimento è parso limpido e ineccepibile!
lo è stato altrettanto per il tuo interlocutore?

è così che si fa!
è così che si dovrebbe sempre fare!
saluta prima di partire...

.loaded. ha detto...

Anonima: molto bella la tua citazione, ho come la sensazione di conoscere quelle righe, anche se il testo cui - credo - fai riferimento è ancora sul mio comodino, in attesa di essere scoperto...quelle parole mi paiono illuminanti...

Borguez: attendevo un incontro chiarificatore, dopo quella mail. Tuttavia il tutto si è poi esurito con un "buon viaggio"... quindi posso ritenere di essere stato abbastanza chiaro... :-)

borguez ha detto...

...e già!

Anonimo ha detto...

La tua scelta ti rivela che sei già cambiato.
Hai tutta la mia ammirazione, un po' d'invidia ed un abbraccio.

.loaded. ha detto...

E' da un paio d'anni che ci sto provando... il problema è che non so se sto cambiando in meglio o in peggio! Di sicuro ho sollevato il coperchio della pentola, e questo è già di per sè un successo...

Anonimo ha detto...

A volte basta poco per sollevare il coperchio. un'emozione, per esempio. o un sogno. o un desiderio (grazie anonimo). Ma il fatto stesso che il coperchio sia stato sollevato indica che la strada ormai e' svelata e si presenta davanti agli occhi. Il percorso puo' essere articolato, lungo o difficile. E puo' portare ovunque. A chilometri di distanza cosi' come al punto di partenza. Ovunque. Gia'. Ma anche se ti riporta al punto di partenza, anche se si possa pensare che il viaggio non sia servito a nulla, in realta' si ritorna con il bagaglio di esperienza appena acquisito. E allora la vita apparira' diversa per il semplice fatto di aver vissuto. Si Potra' tornare a vivere la vita di prima ma con occhi nuovi. La soluzione non e' il cosa, ma il come si vive.