martedì 16 settembre 2008

Calma.

La verita' e' che voglio tutto e subito. E male, aggiungerei. Sono schiavo, anzi promotore, del superfluo, dell'economico, del globalizzato. Preferisco la mediocrita' ora che l'eccellenza dopo, illudendomi di ottenere il massimo subito, ma chiaro che bleffo su me stesso. Sono assuefatto dall' email. Un drogato dell'"invia e ricevi". Non fa in tempo ad arrivarmi un messaggio che gia' attendo con impazienza il successivo. In macchina ho sempre il cd inserito, passo da una traccia all'altra, e appena riconosco la canzone clicco su "next track". Una frenesia per il nuovo. Vado al corso di arabo ma non mi impegno molto. Studio assai poco a casa. Spero che le parole mi entrino in testa a forza di ascoltarle, ma putroppo non e' cosi'. Arrivo dove arrivano gli altri, ma con i miei tempi. Il minimo risultato con il minimo sforzo. A cena inghiottisco il frugale pasto che mi preparo, visto che devo correre a cambiare traccia del Media Monkey, e vedere se qualcuno mi ha scritto una email, addirittura controllo la posta del lavoro per godere nel vedere il titolo della mail in grassetto, qualsiasi cosa dica. E perdo, chiaro, il piacere degli attimi, degli istanti. Il piacere di fare, per un giorno, qualcosa di diverso. Per esempio non accendere il pc appena rientro a casa. Oppure percorrere un'altra strada tornando dall'ufficio. Intellettualmente pigro? Si' forse. Sentimentalmente irrequito? Hai voglia! Freneticamente pasticcione? Eccome.

1 commento:

Anonimo ha detto...

beh, come dire... e' la frenesia del mondo di oggi. La innata capacita' della societa' di farti sentire "fuori dal giro" se non sei incessantemente connesso al mondo.

Salvo poi rendersi conto che, anche da "sconnessi" non si sta poi male, ne' si sta peggio di quando si correva.

mrcharged.blogspot.com
ale